Frammenti di vita

Una pozzanghera in un luogo imprecisato, le infinite linee continue che dividono le corsie di una strada statale americana, i panni stesi al sole in un villaggio, una strada indefinita di Berlino, ragazzi che giocano nella periferia operaia di Glasgow, persone riprese in modo apparentemente casuale nelle strade di New York, volti e luoghi che segnano la scomparsa dell’antica civiltà contadina, colori e scorci di paesi che definiscono l’identità più intima della provincia francese, gli sguardi dolorosi e persi nel vuoto, i gesti indecifrabili colti nel manicomio dell’isola veneziana di San Clemente prima della legge Basaglia. Immagini che fissano gli istanti irripetibili del mondo in cui viviamo o abbiamo vissuto. Frames di un racconto aperto che come in un film ci rivelano la realtà in cui siamo immersi attraverso i suoi aspetti più nascosti e segreti.

La mostra organizzata dalla Triennale Milano e dalla Fondation Cartier Raymond Depardon. La vita moderna è la prima personale in Italia del grande fotografo e regista francese, tra i fondatori dell’agenzia Gamma ed esponente di rilievo della Magnum, uno dei massimi testimoni negli anni 60 dei conflitti sanguinosi in Biafra, Cambogia, Vietnam, Ciad e, dagli anni 70 del Novecento al primo ventennio degli anni Duemila della vita e della cultura europea e internazionale. Realizzata grazie alla direzione generale di Hervé Chandès, il contributo dell’artista Jean Michel Alberola e un esemplare allestimento curato dalla scenografa Théa Alberola ispirato ai colori essenziali e alle forme geometriche di Piet Mondrian, l’esposizione traccia un percorso dagli anni 70 a oggi ricco di sorprese che ci consente di entrare in empatia con l’autore e di condividere le sue emozioni. 

Nella mostra sono esposte oltre trecento immagini in bianco e nero e a colori tra le più significative dell’artista oltre a due docufilm che ci fanno comprendere la sua poetica basata sulla stretta connessione tra l’immagine fissa della fotografia e quelle in divenire del cinema, che si fondono fino a formare un unico medium. L’esposizione riunisce inoltre le numerose pubblicazioni di Depardon da Notes (Arfuyen X, 1979), uno dei suoi libri fondamentali, a Rural Communes editi dalla Fondation Cartier nel 2020 e 2021.

Nel video realizzato da Simon Depardon che accompagna la mostra https://triennale.org/magazine/video-raymond-depardon Raymond Depardon, un autore con profonde radici francesi ma con una visione del mondo legata alla cultura europea, sintetizza in modo esemplare le sue scelte esistenziali e professionali, l’amore per il bianco e nero e la scoperta del colore, l’incontro fondamentale con lo psichiatra Franco Basaglia, con cui ha lavorato all’interno di alcune strutture manicomiali, che l’ha liberato dal senso di colpa e dall’ansia che provava al momento dello scatto. Una mostra evento da non mancare.

Raymond Depardon. La vita moderna
Triennale Milano, fino al 10 aprile 2022, 
dal martedì alla domenica.
Info: https://triennale.org/biglietti

Raymond Depardon, Collegno, Torino, 1980. Dalla serie fotografica “San Clemente”, Venezia, 1977-81. © Raymond Depardon / Magnum Photos.
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