L’immagine e il suo doppio

Film girati in super 8, 16 o 35 millimetri trasferiti su video. L’uso di sequenze mute alternate ad altre in cui sono predominanti il suono o la voce. Il susseguirsi di colore e bianco e nero, di totali, primi e primissimi piani. Fotogrammi velocizzati alternati ad altri al ralenti, ingranditi o analizzati nei più piccoli particolari. Formati diversi per rivelare sensibilità contrastanti, per interpretare eventi, sottolineare o plasmare differenti sensazioni e stati d’animo. Immagini raddoppiate, che scorrono parallelamente su due schermi contigui in cui le stesse sequenze sono usate in modo dissonante, in avanti o indietro, dal micro al macro e viceversa. Un uso dell’immagine e del suo doppio per stimolare la vitalità e l’esperienza sensoriale dello spettatore.

Proiezioni su schermi di grandi dimensioni come quella della Statua della Libertà, il simbolo più iconico di New York, mostrata con l’uso di riprese inedite e ripetute in loop con insoliti angoli visuali che rivelano tutta la sua aura e la rendono una presenza a noi vicina ed empatica, in contrasto con altre visibili su piccoli monitor dove sono evidenziati particolari anatomici con immagini reiterate e molto ravvicinate.

Artista e filmmaker di fama mondiale con partecipazioni a Documenta di Kassel, alla Biennale di Venezia e ad altre importanti manifestazioni internazionali, Camera d’or al Festival di Cannes con Hunger nel 2008, premio Oscar per il miglior film nel 2014 con 12 anni schiavo, Steve MQueen presenta a Milano un’affascinante mostra al Pirelli Hangar Bicocca in collaborazione con la Tate Modern di Londra, focalizzata sulle sue ricerche nel campo dell’immagine, definita e vissuta come una forma scultorea in continuo movimento. Attraverso sette installazioni site specific all’interno e sulla facciata dell’edificio, un tempo sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, l’artista esprime la sua visione del mondo, il suo punto di vista sull’identità e la fragile condizione umana.

Negli spazi del Pirelli HangarBicocca è possibile anche vedere fino al 24 luglio Metaspore, la prima personale in un’istituzione italiana dell’artista coreana Anika Yi che vive e lavora a New York, in cui sono condensate le sue ricerche sul rapporto tra arte e scienza, oltre all’ormai storica installazione permanente I Sette Palazzi Celesti 2004-2015 dell’artista tedesco Anselm Kiefer. Da segnalare infine nell’area esterna dell’HangarBicocca la grande scultura La Sequenza (1971-81) di Fausto Melotti.

Sunshine State, a cura di Vicente Todolí

Pirelli HangarBicocca, Milano, sino al 31 luglio, ingresso gratuito

Info: pirellihangarbicocca.org

Steve McQueen, “Sunshine State”, 2022, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022. Opera commissionata dall’International Film Festival Rotterdam. Courtesy Steve McQuinn, Thomas Dane Gallery (Londra), Marian Goodman Gallery (New York), Pirelli HangarBicocca. Foto di Agostino Osio.

Stampa