Quando l’arte diventa politica

Post Zang Tumb Tuuum. Art, Life, Politics, Italia 1918-1943 racconta un periodo fondamentale per la storia del nostro paese, gli anni tra la fine della prima guerra mondiale, con la crisi dello stato liberale che precede l’avvento del fascismo, e il momento che segna l’inizio della fine della dittatura, attraverso l’arte e la cultura di regime e quella che ha posto le basi della Resistenza. Una sfida difficile vinta grazie a un diverso modo di realizzare una mostra d’arte, che diventa lo specchio in cui possiamo scorgere l’anima della società italiana di quel momento storico.
L’idea seguita capovolge le consuetudini consolidate in cui prevale il punto di vista del curatore attraverso la scelta e la disposizione delle opere, mediante la ricostruzione storica e filologica delle principali manifestazioni artistiche italiane e internazionali, degli studi degli artisti, delle collezioni, delle gallerie d’arte e dei grandi interventi urbani, che hanno segnato la cultura di quegli anni. Come afferma il curatore Germano Celant, la mostra “riunisce ed esplicita tutte le attività contestuali originariamente avvenute intorno agli artefatti, ai dipinti e alle sculture… Facendo ricorso ai documenti fotografici d’epoca come testimonianza originaria della visione espositiva, li si è trasformati in una risorsa di studio dinamico attraverso il rendering fotografico che è servito a ricreare in mostra, con la presenza di opere originali, le situazioni storiche”.
Possiamo così ripercorrere un itinerario in cui arte e politica si fondono anche grazie alle informazioni contenute nelle vetrine presenti nelle diverse sale che contengono libri, cataloghi, lettere, locandine di mostre in gallerie pubbliche e private, giornali e riviste dell’epoca, da quelli di regime a quelli di opposizione come Risorgimento liberale di Piero Gobetti e Giustizia e libertà di Carlo Rosselli, foto ufficiali e personali cui si aggiungono alcuni interessanti frammenti dei Giornali Luce, l’informazione di regime che ha tristemente preceduto quella della nostra tv.
Attraverso opere d’arte, architettura e design, fotografie, immagini di cronaca, compiamo un percorso che ci consente di entrare nel clima di un’epoca difficile, contraddittoria ma molto vitale dal punto di vista della creazione artistica, tra avanguardia e ritorno all’ordine, astrazione e realismo, intimismo e propaganda, con artisti come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Fortunato Depero, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Filippo Tommaso Marinetti, Arturo Martini, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Gino Severini, Mario Radice, Alberto Savinio, Mario Sironi, Umberto Boccioni, Adolfo Wildt, architetti del livello di Luciano Baldessarri, Luigi Figini e Gino Pollini, Adalberto Libera, Giovanni Muzio, Pier Luigi Nervi, Marcello Piacentini, Gio Ponti, Piero Portaluppi, Antonio Sant’Elia, Carlo Scarpa, Giuseppe Terragni e grazie a politici, scrittori e pittori che in prima linea contro il regime tra cui Antonio Gramsci, Alberto Moravia, Carlo Levi, Renato Guttuso, Emilio Vedova.
Una qualità e una vitalità artistica che sorprendono soprattutto se messe a confronto con il periodo attuale in cui le difficoltà della politica si rispecchiano in una produzione artistica e culturale devitalizzata e racchiusa in se stessa.

Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943, a cura di Germano Celant
Fondazione Prada, Milano, fino al 25 giugno
La mostra è accompagnata da un volume a cura di Germano Celant, edito dalla Fondazione Prada, con oltre 1000 illustrazioni, pp. 696, euro 104,50
Info: fondazioneprada.org

Rendering fotografico per Post Zang Tumb Tuuum. Filippo Tommaso Marinetti, autore del poema futurista Zang Tumb Tuuum da cui ha preso il nome la mostra, nella sua casa (da Wiener Illustrierte Zeitung e Berliner Illustrierte Zeitung, 1934). Sullo sfondo Dinamismo di un footballer di Umberto Boccioni, 1913, Ullstein Bild / Archivi Alinari © 2017. Digital Image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze

Rendering fotografico per Post Zang Tumb Tuuum. Filippo Tommaso Marinetti, autore del poema futurista Zang Tumb Tuuum da cui ha preso il nome la mostra, nella sua casa (da Wiener Illustrierte Zeitung e Berliner Illustrierte Zeitung, 1934). Sullo sfondo Dinamismo di un footballer di Umberto Boccioni, 1913, Ullstein Bild / Archivi Alinari © 2017. Digital Image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze

Stampa