Un momento di “Aspettando Godot” di Theodoros Terzopoulos. Foto di Johanna Weber.

Sorprendente modernità

Un luogo e un tempo indefiniti, tra un passato violento e un futuro sospeso su cui incombono minacce di lontani rumori e allarmi di guerra espressi dai suoni stridenti delle sirene. Una scenografia essenziale, racchiusa in un cubicolo con ante scorrevoli che si aprono e chiudono per definire il susseguirsi delle diverse scene. Personaggi e situazioni che sembrano emergere dal buio di un liquido amniotico, che avvolge tutto il palcoscenico verso dolorosi e imprecisati frammenti di vita destinati a sopravvivere o a soccombere nell’attesa di qualcuno o qualcosa che non potrà mai arrivare. Un presente e un futuro inquietanti e almeno apparentemente privi di ogni speranza, ma che forse potrebbero farci raggiungere la salvezza, come pare suggerire la simbologia della croce che affiora in diversi momenti dell’opera.

Attraverso l’affascinante lettura di Theodoros Terzopoulos riusciamo a comprendere la sorprendente attualità di Aspettando Godot, una delle testimonianze fondamentali del teatro contemporaneo e non solo. Il regista greco definisce quest’opera di Samuel Beckett “un testo liminale che, oggi più di ogni altra epoca, come tutti i testi che hanno un nucleo ontologico, può generare nuove idee” e riesce a trasmetterci la sua assoluta modernità, contenuta in un messaggio apparentemente astratto ed enigmatico, e a metterla in sintonia con un un tempo come il nostro segnato da drammi individuali e collettivi, di cui spesso non riusciamo a prendere pienamente coscienza.

Lo spettacolo, quasi sospeso tra il teatro di parola e quello della “crudeltà” o della catarsi secondo le indicazioni di Antonin Artaud, tra voci e corpi in costante movimento accompagnati dalle musiche stranianti per fisarmonica di Panayiotis Velianitis, che come in un’eco ricordano le melodie gitane, si avvale di un cast straordinario di attori formato da Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola, ed è stato realizzato grazie a una coproduzione tra Emilia Romagna Teatro e Teatro di Napoli. Dopo il debutto al Teatro Storchi di Modena toccherà Correggio (RE), Russi (RA), Rimini, Narni (TR), Savona, Belluno e Napoli.

Aspettando Godot di Samuel Beckett
Copyright: Editions de Minuit
Traduzione di Carlo Fruttero
Regia, scene, luci e costumi di Theodoros Terzopoulos
Info: https://www.teatro.it/spettacoli/aspettando-godot-regia-theodoros-terzopoulos

Un momento di Aspettando Godot di Theodoros Terzopoulos. Foto di Johanna Weber
 

 

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